“SanPa: luci e tenebre di San Patrignano”
La docu-serie Netflix apre il dibattito
by Valeria Mulas
SanPa: luci e tenebre di San Patrignano è la prima docu-serie di Netflix Italia: uscita il 30 dicembre è già nella top 10 dei più visti e ha aperto, come da repertorio, le polemiche e i dibattiti in Italia.
SanPa racconta in 5 episodi la nascita della più nota comunità di recupero da tossicodipendenze e la storia del suo fondatore Vincenzo Muccioli. Proprio intorno alla figura di Muccioli, la docuserie cerca di rispondere ad una domanda su tutte: “per fare del bene si può superare ogni limite, anche la legge?”
La prima docuserie di Netflix affronta un argomento spinoso e lo fa partendo da un luogo e un personaggio molto discusso. Quello che lascia incollato lo spettatore, chi tra gli anni ‘70 e ‘80 ha visto decimare le proprie conoscenze dall’eroina e chi invece ricorda con sguardo più infantile quanto San Patrignano facesse parte delle discussioni e dell’immaginario collettivo, è il racconto fatto di dialoghi, moltissime immagini e filmati di repertorio che volano sul nostro recente passato e ci catapultano in quello che siamo oggi.
Storia di scontri di piazza, di droghe, di incapacità e non conoscenza del problema, ma anche storia della televisione e del giornalismo come interpretazione dei fatti e spinta dell’opinione pubblica. C’è tutta l’Italia che inizia un cambiamento in queste immagini.
E c’è un uomo, Muccioli, il cui ritratto cresce puntata dopo puntata ed evolve in quel ruolo di leader carismatico della “Vigna del Signore”, come lui stesso definisce la comunità.
Sorge su una collina a Coriano nel riminese, San Patrignano, e si allarga negli anni fino a diventare una piccola città: ha un ospedale, allevamenti, coltivazioni, si confezionano pellicce, si producono vini, ci sono laboratori di maglieria, falegnameria… arriverà a contare 36 mestieri e circa 1600 ospiti nel 1991, con moltissime richieste. La retorica della vigna del Signore, in una comunità che nasce senza essere legata ad una specifica religione, è solo una delle tante immagini che alimentano il culto della personalità di Muccioli: stigmate, riti, esoterismo, uso di erbe per la cura delle tossicodipendenze, fanno da contorno alla nascita della figura del Santo dallo sguardo magnetico. Un santo che finirà sotto accusa per i metodi usati, il “processo delle catene” e poi per favoreggiamento dopo l’omicidio Maranzano.
SanPa è un prodotto che difficilmente avremmo immaginato prodotto in Italia.
Diretto dall’italo-inglese Cosima Spender e scritto da Gianluca Neri, Paolo Bernardelli e Carlo Gabardini è uno sforzo produttivo immenso, curato in ogni dettaglio, che vale assolutamente la pena di vedere, magari degustando dell’Albana Passito.
Valeria Mulas
Sommelier e degustatrice AIS. Assaggiatrice ONAF. Ha conseguito l'executive master in cultura e management del vino a Pollenzo, presso Usisg.
Comunicatrice empatica.
Appassionata di vino, cibo, arte e bellezza.
A tratti pittrice, scrittrice di troppe lettere.