Un Natale 2020 nostalgico e sostenibile

by Valeria Elisabetta Volponi

La tavola delle Feste 2020,  un po’ come se fosse un abito, si aggiorna e segue le mode, secondo trend e spunti veicolati sempre più spesso dai social, Pinterest e Instagram su tutti. 

E in questo Natale da quarantena, in cui tutte le abitudini e le composizioni familiari sono stravolte, la tavola delle feste diventa più sobria, più sostenibile e meno sfacciata.

Il packaging si fa verde

arte del furoshiki
Ph. Credits Simone LeBlanc

Addio ai metri di carta da regalo: la confezione più trendy è quella in tessuto. D’ispirazione giapponese, l’arte del furoshiki è sostenibile e raddoppia la soddisfazione: c’è il regalo di Natale e poi ci sono stoffe preziose che possono essere riutilizzate per tutto il corso dell’anno. 

Per chi non ha il dono della manualità, niente paura: in rete ci sono decine di tutorial.


Panificatori folli anche a Natale

Una delle poche certezze di quest’anno così fuori da ogni schema è che siamo diventati un po’ tutti esperti panificatori. Distinguiamo tra le diverse farine, padroneggiamo l’arte del lievito madre.

Le feste natalizie sono l’occasione perfetta per rimettersi al forno: con degli stampini è facile realizzare decorazioni per l’albero a forma di abete, di stella, ecc… e anche dedicarsi a creare piccoli cestini per gli antipasti freddi o ancora una volta mini decorazioni con cui vestire la tavola, gettandone una manciata come a caso sulla tovaglia.

Tavola Natale Pigne e biscotti
Ph. Credits Congerdesign
Ph. Credits Natalia - Signor Lievito


Effetto Nostalgia

Sarà l’incertezza del futuro. Sarà lo stravolgimento di tutti i punti di riferimento. Il Natale 2020 verrà celebrato su una tavola che sa di antico. Di campagna, di rustico, di natura. 

Non c’è spazio per i colori freddi, né per i materiali avveniristici: il legno domina su tutto, nei piatti, nei vassoi e nelle decorazioni. Le pigne e i centro tavola accolgono e circondano candele verdi e rosse, come allo stesso tono di colore appartengono, solitamente, tovaglie e runner.

A tavola piatti antichi non rivisitati

Niente più fusion o contaminazione. Possiamo considerare del tutto archiviata la tendenza a rivisitare le ricette tradizionali, quasi fosse riprovevole seguire le indicazioni dei nonni o gli ingredienti semplici di un tempo. 

Quest’anno a Natale la regola è richiamare lo spirito originale con cui ci si riuniva in cucina, tre generazioni insieme, a impastare, mescolare, assaggiare. Torna la pasta in casa, tirata a mano, con sughi robusti. Fanno bella mostra di sé, sui carrelli e nei vassoi gli arrosti, i bolliti, i tagli meno moderni di carne che, molto spesso, vengono abbinati a un semplice puré di patate. Da cucinare, rigorosamente, con il brodo al posto del latte.

Ph. Credits azzurra_foodiary

Nel bicchiere, l'Italia genuina

I calici si riempiono di vini più tradizionali e sanguigni e meno da esibizione, di conseguenza, ma non per questo senza carattere. Come un Sangiovese di Romagna, magari in versione Riserva o un Barbera d’Asti, espressione sincera del territorio, perfetti per valorizzare i sapori di una volta.

Al momento del brindisi, puntate su un Franciacorta o un Trento Doc: non ce ne vogliano i cugini francesi, ma quest’anno rimaniamo in Italia magari sperimentando con, per esempio, un Bombino Bianco in versione bollicine.

E se non riuscite a calmare il desiderio di esotico – lo capiamo, vista l’impossibilità di viaggiare da così tanto tempo – puntate sul Sudafrica con un Pinotage.

ValeriaElisabetta-Redazione Vinity Fair-Chi Siamo
Valeria Elisabetta Volponi

Giornalista professionista e docente di digital marketing.

Sogna di aprire un izakaya con finger food italiano nel sud del Giappone, in cui servire dell'ottimo vino.