CHIANTI COLLI FIORENTINI

12 assaggi da Firenze Wine Expo a Palazzo Vecchio

by Luca Di Giulio

CHIANTI COLLI FIORENTINI​ - 12 assaggi da Firenze Wine expo

Giovedì 1 Dicembre 2022 abbiamo partecipato al Firenze Wine Expo 2022, nella splendida cornice di Palazzo Vecchio. La manifestazione ci ha permesso di fare una interessante degustazione di Chianti Colli Fiorentini, una delle sette sottozone della denominazione Chianti DOCG che porta con grande successo le insegne della Toscana vitivinicola in giro per il mondo.

Entrando un po’ nello specifico, la denominazione comprende quei territori che circondano da est a ovest la città di Firenze escludendo la parte nord, ma comprendendo invece le colline a sud ed estendendosi nelle varie direzioni verso Arezzo, al confine col Chianti Classico, fino a Poggibonsi, Montespertoli, Castelfiorentino ed Empoli. La percentuale minima di uve sangiovese richiesta dal disciplinare è del 75%, cabernet sauvignon e cabernet franc non possono superare insieme il 15%, mentre le eventuali uve a bacca bianca (spesso malvasia bianca) non possono superare il 10%. A completare la composizione del Chianti Colli Fiorentini possiamo annoverare alcuni dei vitigni autoctoni ed internazionali principali idonei alla coltivazione nell’ambito della regione Toscana e nello specifico: colorino, canaiolo e merlot.

La degustazione, tenutasi nella Camera d’Arme a Palazzo Vecchio in piazza della Signoria a Firenze, è sicuramente di quelle da grande occasione. A seguire, per gli operatori del settore, un banco di degustazione con diciotto produttori del Consorzio, che nel pomeriggio è stato aperto al pubblico.

Quarantaquattro i vini assaggiati, di cui sei vecchie annate servite alla cieca. Abbiamo preferito comunque degustare tutte le batterie alla cieca per non farci influenzare in alcun modo da fattori esterni quali annata, produttore e, succede anche questo a volte, etichetta.

I Chianti Colli Fiorentini

Unico Chianti cosiddetto “di annata”, su tre vini presenti, che ci ha colpito in particolar modo è il Chianti Colli Fiorentini 2021 di Malenchini. L’azienda in conversione biologica dal 2015 produce questo vino composto al 90% da uve sangiovese e dal restante 10% da uve canaiolo. Dopo fermentazione e macerazione in acciaio matura in botti di rovere nuove per 6 mesi e poi in bottiglia per 3. Luminoso rosso rubino ha un naso più floreale che fruttato: viola e ciliegia e una nota ben presente di speziatura. In bocca è piuttosto complesso in un buon equilibrio tra tannino e acidità e struttura. Persistente quanto basta per un vino giovane e già pronto da bere magari in abbinamento di classici crostini toscani.

Più numerosi i campioni dell’annata 2020 in degustazione tra cui vi segnaliamo il Chianti Colli Fiorentini 2020 di Marzocco di Poppiano. L’azienda di Montespertoli produce un vino che è anche in questo caso 90% sangiovese e 10% canaiolo come il vino precedente. La vinificazione cambia però nella maturazione che è di 12 mesi in cemento e poi in bottiglia per altri 3. Grande rosso rubino con riflessi violacei al naso è un’esplosione di frutta, su tutte ciliegia e mora, con un sentore di viola tipica del Sangiovese in chiusura. Al palato anche qui tanta frutta e un tannino ben presente.

Un gran Chianti “di terra” è il Chianti Colli Fiorentini 2020 di Lanciola. L’azienda si colloca nella zona dell’Impruneta a sud di Firenze. Sempre prodotto da uve sangiovese e canaiolo in percentuale non specificata dal produttore. Fermenta in acciaio e matura in parte in legno grande ed in parte in acciaio. Il colore qui è più verso il rosso granato. Al naso le note terrose, con una lieve nota ematica sono accompagnate da una trama lievemente fruttata. In bocca è pieno, avvolgente e fresco per terminare con una nota pepata molto gradevole: perfetto con un pecorino stagionato.

L’azienda La Querce si trova a poco meno di 10 km a sud rispetto a Lanciola. Il suo Chianti Colli Fiorentini Sorrettole 2020 è un uvaggio composto per l’80% da sangiovese, per il 10% da canaiolo ed il restante 10% è equamente diviso tra merlot e colorino. Vinificato e affinato completamente in acciaio è un’esplosione di profumi di frutta, in particolare ciliegia in confettura e sotto spirito. Al palato sempre ciliegia con una beva estremamente scorrevole anche se meriterebbe un po’ di attesa per integrare meglio tannino ed acidità.

L’azienda Castello di Poppiano dei Guicciardini propone il Chianti Colli Fiorentini Il Cortile 2020. Il castello è luogo di produzione vinicola fin dal quindicesimo secolo per mano proprio dei Guicciardini. Il vino nello specifico è composto per l’85% da sangiovese e per il 15% da canaiolo e colorino. Maturazione per 4-6 mesi in legno dopo fermentazione in acciaio. Il naso esprime una grande tipicità. La bocca è piacevolmente articolata tra freschezza, succosità e speziatura con una chiusura lunga e morbida leggermente vanigliata.

Facendo un salto indietro di quattro anni ci ha impressionato per la sua grande balsamicità il Chianti Colli Fiorentini Terre delle Fornaci 2016 di Villa di Bagnolo: composto da 80% sangiovese, 10% canaiolo e 10% colorino, matura in barriques e cemento. In bocca si aggiunge alla classica frutta, una speziatura di cannella che restituisce una beva di ottima complessità.

I Chianti Colli Fiorentini Riserva

Tra le riserve cominciamo con il Chianti Colli Fiorentini Riserva 2019 di Ugo Bing Fattoria di Fiano. Siamo nella zona di Certaldo, un po’ più a sud rispetto alle altre aziende. Non abbiamo molte informazioni a riguardo sul vino, ma la sua complessità gusto-olfattiva ci ha colpiti: balsamicità, floreale di viola mammola e piccola frutta rossa unita a spezie e tostatura. Complessità e lunghezza al palato ne fanno uno dei vini Riserva più interessanti di quelli degustati.

Come ci era piaciuto il 2020 anche il Chianti Colli Fiorentini Riserva 2019 di Lanciola ci ha impressionati positivamente. La stilistica del produttore è la medesima per un Chianti di terra, più evoluto grazie ad affinamenti più lunghi che gli donano maggior complessità e maggior persistenza in bocca.

Degustare alla cieca e scoprire solo in seconda battura di aver apprezzato Chianti e Chianti Riserva dei medesimi produttori fa sempre uno strano effetto: siamo al Chianti Colli Fiorentini Riserva 2019 di Malenchini. Da 100% uve sangiovese, fa come tutte le Riserve, almeno 24 mesi di maturazione. Al naso cioccolato e cuoio con un sostrato fruttato. In bocca sapidità e succosità garantiscono un’ottima beva. Elegante.

Il Chianti Colli Fiorentini Riserva 2018 “Badia a Corte” di Fattoria Torre a Cona viene vinificato solo con uve sangiovese provenienti dal vigneto di Badia a Corte. Gran naso che ha riscontro perfetto in bocca: ricco, complesso e fresco. Acidità ancora ben marcata per una bottiglia di grande prospettiva che meriterebbe l’attesa di molti anni in cantina.

Facciamo ancora un passo indietro di un’ulteriore annata con il Chianti Colli Fiorentini Riserva Vigna la Quercia 2017 biologico di Castelvecchio a San Casciano Val di Pesa. È un uvaggio per il 90% di sangiovese e per il 10% restante di cabernet sauvignon. Dopo 12 mesi in barriques nuove e tonneaux ed altrettanti in bottiglia questo vino, da singolo vigneto, presenta grande potenza al naso e complessità. In bocca setoso e fresco con una persistenza quasi infinita: probabilmente il vino che ci ha più impressionato di questa degustazione.

Concludendo con i sei vini di vecchie annate, ormai difficili da reperire e serviti alla cieca, la nostra attenzione è ricaduta di nuovo sul Vigna la Quercia con il Chianti Colli Fiorentini Riserva 2007 di Castelvecchio. Un po’ chiuso inizialmente sprigiona lentamente un bel naso terziario e balsamico. L’acidità unita alla sapidità in bocca fanno pensare che questo Chianti Colli Fiorentini Riserva abbia ancora qualche anno di vita davanti a sé.

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Luca Di Giulio

Grande conoscitore di vino e musica o di musica e vino, se preferite.

Gira per l'Italia in cerca di giovani talenti, che siano vignaioli o musicisti, il risultato è sempre lo stesso: puro godimento dell'anima.