Sardegna, vino e tappeti

by Valeria Mulas

Sardegna, vino e tappeti hanno un elemento in comune. Quale? 

Lo scopriamo in questo viaggio nel mondo dei tappeti sardi e delle etichette dei vini della Cantina Mesa.

Telaio
Ph. Credits Su Marmuri Coop. Tessile Artigiana - Ulassai

La Sardegna è Isola per eccellenza: nel suo quotidiano, che si è sviluppato nell’entroterra (lontano da quel mare battuto da genti altre) sono rimaste intatte tradizioni secolari: sangue antico e racconti misteriosi scritti con acini d’uva.

Lingua nella lingua, quella dei segni grafici sardi, racconta le vicende di un popolo fatto di terra, polvere, sudore e vento.

Il telaio da sempre ha aiutato questo racconto, dove la materia prima (il filato da lana ovina, soprattutto) è diventata il foglio di una scrittura unica.

La tecnica tradizionale, rigorosamente al telaio a mano (Su Trobasciu), prevede un ordito chiamato pibiones (acini d’uva) per la caratteristica di essere sporgente. Questi grani formano i disegni stilizzati in rilievo di tappeti monocromi o policromi, con fiori, uccelli, animali, grappoli d’uva e rombi, che compongono in una trama di bianco e nero le più ricche e moderne fantasie.

Il filo rosso della vite e dei suoi acini ritorna più volte in questa narrazione e ci ricorda che la Sardegna è una terra di vini.

Ph. Credits Su Marmuri
Sardegna Vino e Tappeti
ph. Claudia Zedda

Lo sa bene Gavino Sanna, che dopo una vita da pubblicitario tra i più importanti al mondo, torna alla sua terra e fonda Cantina Mesa.

La Mesa si trova nel Sulcis, a Sant’Anna Arresi, sulle pendici di una valle riparata dai venti di maestrale e circondata dal Mar Mediterraneo: un’area di una bellezza disarmante e selvaggia.

Qui le uve di Carignano, Cagnulari, Vermentino, Cannonau e Syrah hanno indossato un abito elegante, minimalista, eppure pieno di significati.

Le bottiglie, tutte rigorosamente di vetro nero, sono per Sanna “forti, austere e dignitose, come le donne di Sardegna; da sempre protagoniste della storia dell’isola e depositarie dei suoi valori più antichi e profondi. Le etichette minimali, che rappresentano stilizzati gli originari motivi dei primi tappeti sardi. Bianchi e neri, come il vello naturale delle pecore. La seconda parte un tocco di colore; che rende omaggio ai policromi e affascinanti costumi di Sardegna” (tratto da Intervista a Gavino Sanna – Polkadot).

Gavino Sanna
Gavino Sanna - Ph. Credit Cantinamesa.com
Mesa label


Sulle etichette ritroviamo la storia segnica della Sardegna: i rombi si rincorrono in greche moderne, che raccontano un intero territorio. 

La pulizia e la scelta di un formato piccolissimo (le etichette sono circa 2,5*5 cm) donano un’eleganza che non ha bisogno di fronzoli, come l’autentico carattere sardo.

I vini corrispondono pienamente a quest’immagine esterna: eleganti e pieni, raccontano al consumatore di oggi una terra antichissima, rincorrendo quel fil rouge di segni che uniscono le storie sarde. 

Vini Sardegna Cantina Mesa
Vini Cantina Mesa
Valeria-Redazione Vinity Fair-Chi Siamo
Valeria Mulas

Sommelier e degustatrice AIS. Assaggiatrice ONAF.

Comunicatrice empatica.

Appassionata di vino, cibo, arte e bellezza.

A tratti pittrice, scrittrice di troppe lettere.