Molise: 6 + 1 luoghi che esistono davvero!

by Valeria Mulas

Dopo 48 ore in Abruzzo, ci spostiamo verso il Molise, alla ricerca di nuove esperienze, ma soprattutto ci preme dare una risposta ad un’annosa questione: esiste davvero questa terra? Abbiamo scelto 6+1 luoghi del Molise per assicurarci della loro veridicità!

La distanza da percorrere è breve, ma la strada parallela al Mare Adriatico invita alla lentezza, con lo sguardo che induce sulle colline gialle di grano e il mare che già promette vacanze. Lasciate le valigie al B&B, partiamo per il nostro tour.

 
Termoli Castello Svevo

1. Termoli

Termoli, l’unico porto del Molise, con il suo borgo medievale ha il fascino delle città a strapiombo sul mare. 

Il Castello Svevo domina il promontorio, con vista sulle isole Tremiti (FG), i trabocchi e le tante viuzze vi daranno accesso a vari scorci di vita. 

Cercate la statua di Benito Jacovitti, per un omaggio ad uno dei più illustri fumettisti italiani, padre tra gli altri di Cocco Bill, e tentate di attraversare il vicolo A Rejecelle, noto come il più stretto di Italia (ha di fatto tolto il primato al comune di Ripatransone per qualche centimetro; sembra infatti che le ultime misurazioni abbiamo attestato 34 cm di larghezza nel punto più stretto, contro i 38 cm del rivale marchigiano).

A Termoli, inoltre, si incrociano il 42º parallelo Nord e il 15º meridiano Est; quest’ultimo, detto anche Termoli-Etna, è noto per essere il meridiano del fuso orario Parigi, Berlino, Roma.

Larino - Borgo Antico

2. Larino

Larino ci ha strappato il cuore, lo dichiariamo subito.

Il suo centro storico si attraversa in pochi minuti, ma qui ogni metro ha un sapore di cose antiche. Da segnalare la Cattedrale romanico-gotica con il suo rosone a 13 raggi, invece dei classici 12.

Concedetevi una cena all’Osteria del Borgo per farvi coccolare dalla cucina dello Chef Domenico Starinieri e dall’allegria e cura di Assunta D’Ermes in sala. Qui inizia la scoperta della tradizione culinaria di questa terra: tra polpette di pane e caciocavallo, cavatelli al ragù di ventricina o al pesto di fave, caciocavallo e ventricina, uscirete felici. E il vino? Noi abbiamo scelto un Biferno Doc Rosato – Gironia di Borgo di Colloredo: 85% di Montepulciano e 15% di Aglianico, dal colore rosato acceso e con una freschezza, leggermente fruttata, che ha accompagnato egregiamente la nostra cena.

Saepinum - Il Teatro Romano

3. Saepinum – Altilia

Si tratta di un’area archeologica sannita-romana, a 3 km a nord dell’attuale città di Sepino e a 700 m. s.l.m. e si raggiunge attraversando l’antico tratturo Pescasseroli- Candela. L’ingresso è gratuito ad esclusione del museo, che però, dobbiamo dirlo, sembrava abbandonato.

Il sito ha l’indiscutibile fascino dei luoghi abitati dai fantasmi. Oltre a parte delle cinte murarie, le principali vie di accesso con le porte (Decumano e  Cardo), il bellissimo teatro, il foro e molti altri resti delle antiche popolazioni sannite e romane, questo luogo è rimasto abitato fino ad una parte del ‘900. Lo stesso teatro non è completo a causa delle costruzioni che vanno dall’epoca medievale al ‘700 e che sono state salvaguardate proprio per dare una visione di insieme delle popolazioni che qui si sono affacciate alla storia. Ultimi i contadini che vissero qui, tra i greggi e il brigantaggio della zona.

Non si può descrivere la bellezza sconvolgente di questi posti, dove la libertà si respira tra il vuoto lasciato dalla modernità e le tracce di vite, che qui ancora respirano dopo 2000 anni.

 

Santa Maria del Molise

4. Santa Maria del Molise

Altro piccolissimo borgo segnato dalla bellezza e dallo spopolamento progressivo. Circa 600 abitanti fanno da custodi ai piccoli canali di acqua del fiume Rio (affluente del fiume Biferno).

Le acque limpidissime e molto fresche venivano un tempo utilizzate per azionare una centrale idroelettrica e alcuni mulini.

Santa Maria è una piacevolissima pausa alla scoperta del Molise più autentico e può includere la visita al vicino Ponte Tibetano (30 min. di auto circa) di Roccamandolfi.

Se arrivate affamati non perdetevi la cucina del Ristorante Il Laghetto: qui anche solo l’antipasto della casa è un tripudio di gusto, dato dall’uso sapiente della materia prima e in particolare delle erbe spontanee, delle verdure e dei salumi e formaggi molisani. Imperdibili anche i primi, quindi attenti a non strafare con gli antipasti.

Santuario Maria Santissima Addolorata

5. Santuario di Maria Santissima Addolorata

A Castelpetroso il 22 marzo del 1888, la Vergine si mostrò per la prima volta a due contadinelle e qualche mese dopo al vescovo di Bojano, arrivato ad indagare sulle apparizioni. Fu così che nel 1890 si diede avvio alla costruzione di questo Santuario che ricorda un castello delle fiabe e appare da lontano come una visione.

Come ogni Santuario che si rispetti ha anche un sentiero delle apparizioni: 750 m. che si snodano lungo la montagna.

La Basilica, in stile neogotico e progettata da Francesco Gualandi di Bologna, verrà consacrata solo nel 1975 ed è un inno a Maria.

Molise: 6 + 1 luoghi che esistono davvero!
Teatro Italico Pietrabbondante

6. Pietrabbondante e il santuario italico

Sulla strada per Piatrabbondante, mentre già le curve disvelano un paese saldamente attaccato alle rocce, si trova l’indicazione per il Santuario Italico, il più importante luogo di culto dei Sanniti Pentri, che tra il II e il I sec. a.C. vide anche la realizzazione del complesso tempio-teatro.

Si tratta di un complesso scenografico posto a circa mille metri di altitudine, con un’ampia visuale sulle campagne molisane.

Qui si praticava il culto di diverse divinità, mentre il teatro aveva funzione politica, oltre che culturale. Notevolissimi i braccioli delle sedute ergonomiche del teatro, che terminano a forma di zampa di grifo.

Molise: 6 + 1 luoghi che esistono davvero!
Tenute Martarosa - Vini del Molise

+1. Tenute Martarosa

Se il Molise esiste e resiste, lo deve anche ai suoi vini, poco conosciuti, ma altamente identificativi del patrimonio di questa regione, e ai suoi vignaioli.

Abbiamo scelto di visitare una piccola tenuta per cercare di capire al di là della tradizione, come si stanno muovendo i giovani produttori molisani. 

Michele e Pierluigi sono i discendenti di una famiglia che dal 1938 pianta vigneti. La storia, come spesso accade, ha allontanato e poi riavvicinato le persone alla terra ed è qui a Campomarino, che i due fratelli decidono di fondare, sui terreni di famiglia, la Tenuta Martarosa. Nel 2017 escono le prime etichette: un inizio che si inserisce nel solco della tradizione contadina, ma che guarda lontano e lo si capisce subito dalla cura con cui ogni bottiglia viene aperta e degustata con noi.

Martarosa è il nome della località in cui ci sono alcuni vigneti. Michele e Pierluigi coltivano la Tintilia, il vitigno autoctono del Molise, Montepulciano, ma anche Fiano, Moscato e Trebbiano. 21 ettari per 50.000 bottiglie in tutto, il cui 30% circa lascia l’Italia per Europa, Canada ed Albania. L’agricoltura è in conversione al biologico.

Assaggiamo tre vini, partendo dal Tintilia del Molise Rosato 2020. Una produzione di appena 4000 bottiglie che finiscono presto, grazie al profumo di lamponi freschi, agrumi e fragoline di bosco, al colore rosa delicato messo in evidenza dalla bellissima etichetta a trama di pizzo, e grazie anche alla freschezza minerale in bocca. 

Il Moscato del Molise Secco DOP è il secondo vino che abbiamo scelto di assaggiare. La nostra curiosità è stata premiata: ai profumi classici del Moscato che inducono le papille ad attendere dolcezza, la bocca riceve un’intesa freschezza, con ricordi di frutta dolce sul finale. Salvia, menta e rosmarino si mettono in perfetto equilibrio con una pesca succosa e fiori di campo.  

La Tintilia del Molise Doc Martarosa è un vino che fa due anni di affinamento tra acciaio e legno (tonneau di rovere) e mostra tutto il suo carattere pepato, speziato con un colore brillante. Elegantissimo, ci permette di capire meglio la Tintilia nella sua essenza. Michele e Pierluigi hanno, infatti, scelto di fare questa etichetta con un 100% di uve tintilia (il disciplinare indica un minimo di 95%). Il tannino, perfettamente integrato alla morbidezza della frutta rossa matura, è anche equilibrato dal leggero retrogusto balsamico di macchia mediterranea.

la Tenuta Martarosa organizza degustazioni in cantina e alcuni eventi interessanti, che potrete scoprire dal loro profilo FB.

Dove alloggiare: a Petacciato (CB) alla Residenza B&B Vistamare 

Perfetto punto di appoggio per visitare il Molise, vi conquisterà con le sue camere vista mare, il giardino dove potersi rilassare con jacuzzi riscaldata e lettini prendi sole. Ma soprattutto non potrete non innamorarvi della gentilezza e competenza di Maurizio: sarà per voi una guida e un amico. Dimenticavo: la colazione! Abbiamo scoperto è che la colazione è il vero atto di amore dei Molisani. Vi riempiranno di ogni ben di dio e solo quando sarete davvero satolli potrete alzarvi per andare alla scoperta del paese che esiste.

Valeria-Redazione Vinity Fair-Chi Siamo
Valeria Mulas

Sommelier e degustatrice AIS. Assaggiatrice ONAF. Ha conseguito l'executive master in cultura e management del vino a Pollenzo, presso Usisg.

Comunicatrice empatica.

Appassionata di vino, cibo, arte e bellezza.

A tratti pittrice, scrittrice di troppe lettere.