Portogallo: dormire in botte sorseggiando Porto
by Valeria Elisabetta Volponi
In Portogallo, in quella Valle del Douro che è culla del Porto, gli amanti del vino possono passare la notte nientemeno che… in una botte.
Dove?
Secondo gli esperti di travel marketing, oggi a fare la differenza è l’offerta di un’esperienza di viaggio quanto più immersiva possibile. In Portogallo, in quella Valle del Douro che è culla del miglior porto del mondo, gli amanti del vino possono passare la notte nientemeno che… in una botte. Succede al Wine House Hotel della Quinta da Pacheca, splendida cantina vinicola di Lamego, un’oretta e mezza di macchina da Porto, all’interno di un vigneto di 140 acri in cui i proprietari Paulo Pereira e Maria do Céu Gonçalves hanno realizzato 10 botti da circa 25 metri quadrati l’una in legno di pino, poi trasformate in camere da letto doppie. I pochi fortunati che riescono ad aggiudicarsene una – in media vanno prenotate con un paio di mesi di anticipo – godono di tutti i comfort di una sistemazione di lusso, con letto rotondo e bagno privato, in un’atmosfera d’altri tempi.
Ognuna delle botti ha un nome diverso, come le tipologie di uva impiegate per la produzione; immerse nel verde e affacciate sulle gole in cui scorre il Douro, queste stanze così originali sono silenziose, spaziose e dotate di terrazza e lucernario in cui guardare le stelle, sorseggiando rigorosamente un bicchiere di Tawny Porto 40 anni. Dal colore ambrato fulvo, ha un naso ricco ed elegante con delicata morbidezza e sottili note morbide di cioccolato, caramello e legno di rovere pregiato.
Un viaggio tra vigneti centenari
Decine sono le bottiglie di Porto tra cui scegliere: a fare da cornice a questo scenario ci sono infatti i vigneti, alcuni con più di 300 anni di storia e le cantine in cui scoprire l’assortimento della Quinta, tra le più interessanti della zona. Ogni soggiorno al Wine House Hotel comprende una degustazione guidata di Porto di due ore e per chi lo desidera è possibile fermarsi a pranzo o a cena nel ristorante che impiega ingredienti rigorosamente provenienti da produzioni locali – marmellate, olio di oliva – e propone specialità lusitane rivisitate in chiave creativa. Il baccalà la fa da padrone, in carpaccio o in crosta di pane con olive e lime, mentre per chi preferisce le carni si spazia dal lombo di maiale cotto a bassa temperatura con zucca stufata, all’anatra con salsiccia piccante e parmigiano.
Novità del 2020 è il nuovo spazio dedicato all’arte allestito da Óscar Rodrigues, un artista nato nella valle del Douro che propone un’incursione nelle belle arti, dalla ceramica alla pittura, dalla piastrella alla scultura: i visitatori sono invitati a scolpire ceppi di vecchie viti, o da dipingere su una tela, secondo la propria inclinazione. Si potrà portare così a casa un souvenir realizzato in uno scenario unico, ad alto tasso di emozione.
Dove: Quinta da Pacheca, Lamego, Portogallo.
Quando:
Nella stagione della vendemmia, chiaramente, ma anche a Natale quando l’atmosfera della residenza di fine ‘800 è magica.
La nostra scelta:
Assaggiate la guancia di maialino stufata nel Porto con fagiolini e chorizo, accompagnata da un Pacheca Twany. Dal colore ambrato, il suo sapore è arricchito da una combinazione di noci, frutta secca e aromi di frutti rossi.
Valeria Elisabetta Volponi
Giornalista professionista e docente di digital marketing.
Sogna di aprire un izakaya con finger food italiano nel sud del Giappone, in cui servire dell'ottimo vino.